venerdì 6 dicembre 2013

Canovaccio

Dopo la cena, i movimenti tranquilli dello spreparare la tavola, i commensali immersi nelle loro conversazioni distese, giocose o brillanti.
Ma nelle cucine, col favore dei piatti unti di olio verde e della schiuma calda, accanto alle dita e alla voce protagoniste del concerto, alla piccola escrescenza sotto uno degli occhi intensi,  miracolosamente strappati per qualche ora alle consuete estraneità,  Elsa riscosse il suo piccolo premio.
Si girò sulla schiena mostrando l'addome.
Inarcò il piccolo corpo mantato di grigio lucente morbido, e tutta la sua felina grazia si convertì in estasi al tocco sapiente  delle dita amorevoli del musico.
Chi s'era chinato su quel desiderio originario si produsse in un atto di suprema dolcezza,
spettacolo di familiarità ineffabile e commovente concesso solo a pochi eletti.



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