sabato 26 ottobre 2013

Una riflessione sulla nota d'un vecchio scrittore ovvero come invertarti se non potrò mai conoscerti.

Si scrive sempre per nascondere qualcosa che si spera venga poi scoperto.
Chi l'ha scritto? 
Anche tu lo hai sempre fatto. Chissà per chi lo starai facendo ora.
E' l'unico motivo per cui ho ancora un legame invisibile con te, anche se non ci conosceremo mai.
E in fondo, a dirla tutta, ho un grosso debito con le misteriose creature destinatarie dei tuoi scritti. Delle tue lacrime. De' tuoi sospiri. De' tuoi silenzi.
E lo faccio anche io. Continuo a farlo invano, perché tanto non mi scoprirai come vorrei mi scoprissi.
Continuerò a urlare in silenzio mio malgrado pigiando forte le dita su questi tasti che s'impolverano troppo presto.
 Ascoltando canzoni dai testi  che mi evocano immagini che forse mi avevi richiamato alla mente o che forse io stessa ho richiamato alla mente pensando fossi stato tu o che forse ho inventato per aiutarmi a inventarti.
Sì, perché, non lo dimentico, sta' tranquillo. 
Che non saprò mai chi sei.














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