lunedì 22 ottobre 2012

Nuotare m’è amaro in questo canale

Mi sembra di capire, allora, non mi resti altro da fare, se non cercare nei libri, e nelle canzoni, le dichiarazioni  mie stesse di  cui vorrei riempirti. Come il cappello che voleva ricoprir le donne di mimose. Che racimolava abbracci ai suoi ricordi divenuti stracci.
 Lo so che questa è la tua storia ma, confesso, un po’ è anche la mia.
 E far finta di volerti consigliare queste mimose  spassionatamente.
Ed essere tragicamente inverosimile anche agli occhi dei fanciulli.
Tragicamente non credibile agli stessi occhi miei.
Chissà se lo capisci che questi fiori sono la mia voce soffocata dal pianto mal rattenuto.
Dalla mia ripugnanza per queste lacrime che non m’obbediscono, riempiendomi una bocca drammaticamente deserta d’emozioni dirette.
Per nuotare, basta entrare nel canale giusto. Quello che lasci sempre aperto. Quello che ha smesso d’esser solo tuo da un pezzo.
E mi provo anche a cercarti lungo il sentiero delle melodie che hai scelto, per provare a sentirti meglio.
E anche a cercare sulla mia strada le musiche che aggiungerai alle tappe sulla tua cartina.
E nuoto, nuoto, nuoto tutte le notti sulle tue  stesse derive.

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