Questa storia prende le mosse dalla lettura di un poeta misterioso.
Per riferirmi a lui non ho altro mezzo da usare se non un gioco di parole romantico, e cavalleresco, e bizzarro, il quale, come ho appreso, ha un’assonanza col suo vero nome.
La peculiarità della sua parola, secondo me, è riuscire ad appartenere repentinamente, a una prima lettura a chi la legge.
Diventare parola come solo una parola prima pensata può esser riletta.
Se d'amore, tutti vi si ritrovano per quanto vera e sincera.
Quando è faceta, tutti vorrebbero averla pensata per primi.
Quando è satira politica, è tagliente, ma mai offensiva, semmai pacata come un sorriso amaro.
Non riesco mai a impedirmi di leggerla, perché per qualche strano artificio, riesce sempre a illudermi che parli proprio di me.
Quasi come se l'eco delle mie stesse pene, le fosse giunta dalle labbra di un conoscente comune.
Nessun commento:
Posta un commento