martedì 6 novembre 2012

Veloce, e un po’ nervosa, ma pacata e ferma.

In fondo la voce assomiglia tanto al ritmo della mano sulla tastiera che la sottende.
Giovane, senza moine, secca, e con quella schiettezza che purtroppo non può non attirare quante più attenzioni possibili a sé.
Credo sia molto pulita, non è di sicuro troppo profonda per essere una voce maschile.
 Quando vuole, capace d’addolcirsi, ma senza mai aggiungere troppi fronzoli.
 E bella. Dio, quanto può essere dolorosamente bella una voce, anche se infondo non è particolarmente gradevole.
 Diventa la voce più bella mai udita, per il semplice fatto che aspettavi e desideravi udirla da troppo tempo.
Tutte queste stupide note, scrivo, solo perché spero mi possano aiutare a non dimenticarla, la tua voce.
Ma l’ho sentita solo per pochi istanti.
Ma ho bisogno di risentirla, devo risentirla.
O  deciderò di non udire più voce umana in terra.

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